La Classe Iwo Jima
Le
navi d'assalto anfibio della classe Iwo Jima sono state le prime ad
essere progettate e costruite come portaelicotteri. Erano in grado di
far
operare fino a 20/25 elicotteri oltre a trasportare un Battaglione di
2000
marine completamente equipaggiato per operazioni di assalto verticale.
Credo
che si possa tranquillamente affermare che questa classe è
stata
la prima e precursore per un nuovo tipo di nave, non una vera
portaerei,
ma un tuttoponte di tonnellaggio e dimensioni decisamente ridotto, con
un ampio
hangar sottostante lungo 70 mt.! Il ponte di volo delle unità Iwo Jima
era largo al massimo in alcune zone 27,50 mt.
e dotato di due grandi ascensori esterni posti uno
per lato, capaci di sollevare anche più elicotteri
contemporaneamente.
Considerata la necessità d'imbarcare un
battaglione completamente equipaggiato di Marines, ha costretto i
progettisti del Cantiere Navale costruttore, di sfruttare al massimo
gli
spazi per i Marines e gli elicotteri, sacrificando di fatto la
propulsione della nave! E' per questo motivo che questa classe di
portaelicotteri ha un solo asse e potenza più limitata
rispetto
ad altre navi. A bordo, considerata la tipologia di attività
operativa, era presente anche un mini ospedale con circa 300 posti
letto.
Nei primi anni '80 queste navi furono equipaggiate
anche con l'allora nuovo AV-8A/B Harrier, e si ricorda, che tutti i
mezzi
imbarcati erano in dotazione al Corpo dei Marines!
Le unità di questa
classe di portaelicotteri sono state denominate LPH "Landing Platform Helicopter
- Piattaforma per atterraggio
elicottero". Questa classificazione fu
creata e utilizzata dalle Marine NATO per designare
un tipo di nave da guerra anfibia progettata principalmente per operare
come piattaforma di lancio e recupero di elicotteri e altri velivoli
VTOL.
Infatti il documento STANAG
(NATO Standardization Agreement)
stabilisce che con l'abbreviazione LPH
si indica un preciso tipo di nave: "Amphibious Assault
Ship Helicopter" in grado di trasportare e
dispiegare truppe d'assalto utilizzando solo ed esclusivamente
gli elicotteri. Questo tipo di navi, fatta eccezione per la USS Inchon
(LPH 12), non erano in grado di
utilizzare mezzi da sbarco.
La classificazione LPH
tuttavia è
stata utilizzata solo dalla Marina degli Stati Uniti per le navi
d'assalto della classe Iwo Jima. Attualmente
nessuna unità con questa classificazione
è più in
servizio attivo con l'US Navy o altre Marine occidentali, essendo state
sostituite con le navi multiruolo migliorate/perfezionate"
della Classe Tarawa e
successiva/attuale Wasp classificate
con le nuove sigle della NATO: LHD (Landing Helicopter Dock)
o LHA (Landing
Helicopter Assault). La
Classe Iwo Jima
fu composta da sette unità e sono state operative: 3 in
Oceano
Pacifico (7^ Flotta) e 4 in Oceano Atlantico (6^ Flotta) ed aveno i
seguenti nomi:
USS
Iwo Jima (LPH 2) unità capoclasse
USS
Okinawa (LPH 3)
USS Guadalcanal (LPH
7)
USS Guam (LPH 9)
USS Tripoli (LPH 10)
USS New Orleans (LPH 11)
USS Inchon (LPH 12)
|
Attività operativa
della Guam
La
USS Guam ha svolto servizio nell'US Navy per 33
anni, partecipando a molti eventi che sono ricordati oggi
nella
storia. Dal
recupero degli astronauti di Gemini XI, alle operazioni di
combattimento a Grenada, per il suo spiegamento nel Golfo Persico a
sostegno dell'operazione Desert Thunder, La USS Guam era sempre
presente!
Le unità della classe Iwo Jima,
di fatto, erano al servizio del Marine Corps, pertanto alcune furono
battezzate con nomi che ricordavano luoghi di importanti battaglie per
i Marines. Infatti proprio il nome Guam, per commemorare la storica
battaglia e conquista ottenuta dai Marines dell'isola di Guam
nella
seconda guerra mondiale.
La nave era stata progettata per trasportare circa 2.000 uomini del
Corpo dei Marines, completamente equipaggiati e aviotrasportabili con
elicotteri nei punti dell'entroterra designati. Questa
moderna tecnica di assalto anfibio del tipo verticale, utilizzata dal
Corpo dei Marines, sfrutta la flessibilità e l'effetto
sorpresa.
Correva
l'anno 1966, quando la USS Guam fu schierata come nave primaria di
recupero per la missione Gemini XI con gli astronauti Cmdr. Pete Conrad e Lt. Cmdr. Dick
Gordon, furono recuperati a 710 miglia a est della Florida il 15
settembre 1966. Il rientro nell'atmosfera fu visibile all'intero
equipaggio della USS Guam, mentre tre elicotteri erano pronti al
recupero subito dopo
lo splashdown.
Nel
novembre 1976 l'USS Guam partì da Norfolk per il Kenya,
attraversando il Mediterraneo e dirigendo per
il Canale di Suez, il 12 dicembre 1976, la Guam
lanciò 13
AV-8A "Harrier" per un sorvolo su Nairobi (Kenya), in occasione della
celebrazione del 13° Anniversario dell'Indipendenza del Kenya.
17
gennaio 1977, la USS Guam era nel Mediterraneo, più
precisamente al largo del porto di Barcellona Spagna, questo fu un
tragico
giorno per alcuni membri dell'equipaggio. Un
LCM della USS Trenton (LPD 14), alla fonda vicino la Guam, mentre
traghettava marinai dal porto a
bordo della Trenton e Guam, entrò in collisione con una
nave mercantile che entrava in porto. Il mezzo di
trasporto LCM a seguito della collisione si capovolse
uccidendo 49 militari.
La
USS Guam nel maggio 1982, sempre in servizio nel Mediterraneo (VI
Flotta), fu inviata al largo della costa Libanese per
prepararsi alla possibile evacuazione di personale non combattente, nel
corso della guerra tra le forze israeliane, le forze armate palestinesi
e siriane. Infatti
proprio gli elicotteri della Guam evacuarono oltre
600 libanesi, americani e cittadini di altri paesi dalla
città di Juniyah, situata a nord di Beirut.
Ad agosto dello stesso anno la Guam sbarcò un contingente di
marines a Beirut come parte di una forza multinazionale per la pace che
includeva anche truppe francesi e italiane.
Nell'ottobre
1983, una Task Force comprendente anche la USS Guam, fu
inviata
verso la Nazione insulare di Grenada, dove furono salvati circa 200
cittadini americani nell'operazione "Urgent Fury". Durante
i suoi 10 giorni di permanenza nelle acque di Grenada, furono lanciati
quattro assalti aerei, due dei quali notturni. Durante
queste azioni l'USS Guam fu il fiore all'occhiello del Comando
Operativo CJTF 120, fornendo anche un valido supporto
logistico a tutte le unità statunitensi coinvolte
nell'operazione.
A dimostrazione di questo, nel dicembre 1989, alla USS Guam fu
conferita la "Battle
E Award" per
l'eccellente servizio svolto dal suo equipaggio nelle operazioni fino a
quella data.
Nel
suo ultimo decennio di attività operativa e, più
precisamente, l'USS Guam
dall'agosto 1990, partecipò alle operazioni Desert Shield e
Desert Storm. Durante
questo dispiegamento durato otto mesi circa, la Guam fece parte della
forza anfibia che conduceva operazioni lungo la costa del
Kuwait per neutralizzare le forze irachene e, in attesa, di un
possibile attacco anfibio.
Nel
gennaio del 1991, la Guam lasciò il Golfo Persico e si
recò
al largo delle coste Somale per operazioni su Mogadiscio, si trattava
dell'Operazione Eastern Exit. Questa
operazione consisteva nell'evacuazione di 282 membri dell'ambasciata
americana e di altre
nazioni. Concluso questo operazione di recupero, la Guam
ritornò
nel Golfo Persico e riprese il suo ruolo nell'operazione Desert
Storm.
Proprio questo tipo d'interventi dimostrarono la reale efficacia di
questo tipo di unità navali, in quanto non
conducevano
solo ed esclusivamente operazioni militari, ma spesso, anche dei veri e
propri interventi di soccorso umanitari alle popolazioni e/o
personale di ambasciate.
Dall'ottobre
1997 all'aprile 1998, La Guam era sempre dislocata nel Mar Mediterraneo
(VI Flotta) per numerose esercitazioni multinazionali. Ma in questo
periodo ricevette
improvvisamente senza preavviso
l'ordine di dirigere
nuovamente nel Golfo Persico. Fu
inviata a supportare le forze militari statunitensi già
presenti nell'area per l'operazione Desert Thunder. Questo
improvviso e tempestivo schieramento fu in risposta al rifiuto iracheno
di conformarsi alle ispezioni degli ispettori
ONU sulle armi.
Ma poco dopo l'arrivo dell'unità d'assalto, l'Iraq
accettò i controlli, consentendo l'accesso completo e senza
impedimenti a tutti i siti sospetti di armi agli
ispettori ONU.
L'USS
Guam il 2 aprile 1998 fu richiamata negli Stati Uniti, la carriera
operativa di questa nave era terminata! Fu radiata
dall'US Navy il successivo 25 agosto dello stesso anno.
Il 25 ottobre 2001 la Guam riprese il mare per l'ultima volta,
l'unità fu
rimorchiata al largo e utilizzata come nave bersaglio in una
esercitazione davanti la costa est
degli Stati Uniti. I'esercitazione
Sinkex condotta dal Gruppo da Battaglia della USS John F. Kennedy (CV
67) affondò la Guam nella posizione
Lat. 31° 14' 22" Nord - Long.
071° 16' 35" Ovest.
|